Pulsazioni a centomila, emozione misto a paura, voglia di fare e non fare

Pulsazioni a centomila, emozione misto a paura, voglia di fare e non fare

Terra di nessuno e il materassino va Zia Claudia che tre anni fa mi regala lo smartphone e mi dice

Occhio alle stupidate Sofi! Tutto quello che finisce in rete, foto comprese, non e roba tua Poche parole ma di quelle che lasciano il segno, perche zia Claudia ha una mente giovane, insegna danza moderna ed e sempre in mezzo ai ragazzi.

Allora? Eddaiii! Se cominci tu, poi ti mando le foto mie Ti piace l’idea? Le parole di zia si spengono, perdono energia, lasciano il posto alla voglia di fare quello che non andrebbe fatto Tanto per una volta non succede niente Per una volta Ancora non avevo la minima idea di cosa si potesse nascondere dietro quella piccola e apparentemente insignificante frase La decisione era stata presa Prima di rispondere ho aspettato ancora un attimo e poi avanti tutta Ok Le vado a scattare in bagno perche in camera mia non posso chiudere la porta a chiave Scrivevo ed era come se non fossi piu in grado di tornare indietro.

Benvenuti nel secondo capitolo della mia vita

E comunque la cosa mi piaceva perche era con Sergio che avrei condiviso questa esperienza unica Wow Troppo bella questa storia Cavolo Sofi, ti adoro! I wait Per una volta, per una volta, per una volta , questo pensiero continuava a darmi coraggio e allora sono entrata nel gabinetto con lo smartphone e in dieci minuti ho fatto tutto quello che volevo e dovevo fare Ho scattato foto intime Molto intime Le ho selezionate https://datingmentor.org/it/shagle-review/ con cura, giusto un paio di ritocchi e poi sono tornata in camera Un ultimo sussulto di resistenza e poi quel clic sul tasto invio Per una volta Nei giorni successivi Sergio e stato ancora piu affettuoso del solito, adesso sarebbe toccato a lui inviarmi le sue foto e il fatto mi rendeva curiosa e impaziente Tutto sommato stavamo affrontando delle prove di fiducia e queste cose, da quando esiste il mondo, uniscono ancora di piu Adesso pero e arrivato il momento di voltare pagina.

Era un qualsiasi pomeriggio e stavo uscendo dalla palestra al termine dei soliti allenamenti di volley.

Sono alzatrice, dicono che abbia due piume al posto delle mani ed e per questo che sono sempre stata titolare Ero serena, molto serena Ricordo di aver acceso lo smartphone e di essermi trovata sepolta sotto una valanga di notifiche La prima era di Erika: Cavolo hai combinato Sofi Un tipo ha pubblicato su Instagram tre foto tue! Sofi, sono foto porno! Ma quando le hai fatte? Chiamami! Era solo il primo tra gli oltre quaranta messaggi che mi erano arrivati in meno di un quarto d’ora Lalli, mi aveva anche girato le foto incriminate e non esistevano dubbi.

Ero io E incredibile come le nostre esistenze possano mutare nell’arco di pochi istanti Mi sono dovuta appoggiare al muro esterno della palestra per non cadere a terra Un solo e disperato desiderio: scomparire, scappare, mettere subito fine a un incontrollabile senso di angoscia Piangevo, tremavo e intanto continuavano ad arrivarmi messaggi di amici, amiche e semplici conoscenti Erano tutti increduli, qualcuno, non ricordo chi, mi scrisse: Domani come fai a venire a scuola? In quel momento ho pensato seriamente che forse mi sarei dovuta uccidere o perlomeno che sarei dovuta scappare salendo sul primo treno.

Poi un altro ricordo nitido

Nascondermi da qualche parte, ma dove? Ecco, per la prima volta provai l’esatta sensazione di cosa significhi essere disperata Le mani continuavano a tremarmi in maniera incontrollata e comunque, non so come, sono riuscita a telefonare a Sergio Mi ha risposto subito, sapeva gia tutto Io urlavo, urlavo e piangevo Sei una merda! Mi fai schifo! E io che mi sono fidata di te! Sarai felice adesso che hai distrutto la mia vita, sai che ti dico? Io mi ammazzo e la colpa e tua! Ricordatelo per sempre! Gli urlavo di tutto fregandomene della gente che passava e osservava quella scena, scambiandola magari per una semplice litigata tra due adolescenti Piangeva Sergio, era terrorizzato dalle mie parole e tra un singhiozzo e l’altro riusciva solo a pronunciare la parola scusa .

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